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Giovanni Medici non “delle bande nere”

Questo capitolo in italiano è tratto del mio ultimo libro sulla battaglia di Pavia edito dalla Helion&co. https://helion.co.uk/product/the-italian-wars-volume-3/

Da recenti studi, approfonditi da Maurizio Arfaioli, si evince che la denominazione “bande nere” è un termine posteriore alla morte del loro condottiero, Giovanni Medici1. Infatti, tutti i cronisti contemporanei al personaggio non lo indicano come Giovanni delle bande nere ma come Giovanni de’ Medici. Marin Sanudo lo chiama Joannino de Medici o Zuan de Medici e i suoi uomini Jovannini. I cronisti: Giovio, Guicciardini e Guazzo lo chiamano Giovanni de’ Medici. I francesi Montluc e Du Bellay indicano: les compagnies du seigneur Jean de Medicis. Anche lo spagnolo Sandoval lo chiama Juanin de Medicis. Continua »

La battaglia di San Romano e la divisa di Bernardino della Carda da History & Uniform n. 7

 

Predonzani – La Battaglia di San Romano (1)

 

“O DOLCE NOSTRA CASA MALATESTA”. SCHEDE DI ARALDICA MALATESTIANA

 

Rimini 23 novembre 2014 – Rimini 10 aprile 2021

GIOVANNI RIMONDINI

O DOLCE NOSTRA CASA MALATESTA”. SCHEDE DI ARALDICA MALATESTIANA

1.0. LE SIGNORIE DEI MALATESTA O “DEI MALATESTI” A RIMINI: CESENA, CERVIA, BERTINORO, SARSINA, PESARO, FANO, SENIGALLIA, FOSSOMBRONE, PERGOLA, JESI, ANCONA, ASCOLI, BORGO SAN SEPOLCRO, BRESCIA, BERGAMO, COMO, LECCO E NUMEROSE ‘TERRE’ E CASTELLI

Qui sotto potete scaricare il testo e le immagini in pdf

 

 

Due insegne simili nella battaglia di Fornovo

Pubblico due capitoli dal mio ultimo libro (scritto assieme all’amico Vincenzo Alberici) sulla battaglia di Fornovo. Trattano dell’impresa del sole portata sulle insegne da due capitani italiani nella battaglia del Taro. Erano due imprese simili ma non uguali, che però viste da lontano, potevano confondere chi le vedeva, come in realtà successe. I due capitani militavano in fronti opposti ed erano Francesco Gonzaga e Gian Giacomo Trivulzio. Continua »

La battaglia di Fornovo

Pubblicato il mio nuovo libro sulla battaglia di Fornovo, in inglese, edito da Helion & Company.

Ecco il link dove potete trovarlo:

https://www.helion.co.uk/conflicts/italian-wars.php?sid=3d49f4a8d4ec6387ad3593577a4a27d2

Le bandiere veneziane conquistate dagli svizzeri nella battaglia di Agnadello e conservate nel museo di Appenzell.

Finalmente posso pubblicare integralmente il mio vecchio studio sulle bandiere veneziane ad Agnadello, studio apparso nel 2015 sul periodico Archivio Araldico Svizzero.

Nel Museo di Appenzell, situato nell’omonimo cantone nel nord-est della Svizzera, sono conservate due bandiere di fanteria dell’esercito veneziano, catturate dagli svizzeri nella battaglia di Agnadello del 14 maggio 1509. Continua »

La presa di Pisa” dipinta sul fronte di cassone conservato alla National Gallery di Dublino testo integrale

Pubblico il testo completo in Pdf dello studio “La Presa di Pisa” da Archivum Heraldicum I-2013

 

presa di pisa  Pdf

 

Le cernite bresciane

Capitolo tratto dal mio libro “Caravaggio 1448” Acies Edizioni

http://www.aciesedizioni.it/Libri/caravaggio1448-ita.htm

Le cernite o cernide erano contadini e cittadini reclutati nei luoghi soggetti al dominio di Venezia. Ogni comune era infatti obbligato a fornire un certo numero di uomini abili alle armi, sulla base delle condizioni economiche e del numero di abitanti1. Di età compresa tra i 18 e i 34 anni, secondo alcune fonti, mentre per altre tra i 18 e i 60, questi non dovevano essere né servi né poveri, uno per famiglia che non fosse capofamiglia. Erano esenti da alcune tasse, ma dovevano procurarsi da sé le armi2. Le cernite, chiamate in seguito anche ordinanze, normalmente erano scarsamente addestrate, ma quando dovevano andare “al campo”, cioè in guerra, l’addestramento si intensificava e la ferma diventava un servizio militare per un tempo determinato; in questo caso gli uomini venivano pagati in parte dai comuni in parte dalla Serenissima3. Continua »

Bartolomeo Coglioni storia e araldica

Capitolo tratto dal mio libro “Caravaggio 1448” Acies Edizioni

http://www.aciesedizioni.it/Libri/caravaggio1448-ita.htm

E’ stato sicuramente uno dei più famosi condottieri italiano del ‘400. Viene sempre citato dagli storici moderni con il cognome Colleoni, ma nei documenti del XV secolo che si riferiscono a lui o alla sua famiglia appare come Coglioni. Il letterato Antonio Cornazzano, che dimorò presso la corte di Bartolomeo a Malpaga e ne scrisse la biografia in latino, lo chiama Bartholomeus Coleus cioè testicolo. La stessa forma venne usata da Guglielmo Pagello nell’orazione funebre alla morte del condottiero. Un documento del 1423 cita il padre Paolo detto Poy come de Colionibus e lo stesso Bartolomeo si firmava De Colionibus. Ancora, in un documento dell’Archivio Storico di Brescia, delle Provvisioni in data 30 agosto 1438, appare come Coijoni e anche nel quattrocentesco Stemmario Trivulziano, lo stemma gentilizio della famiglia, raffigurante i tre testicoli, porte la didascalia De Collionibus. Continua »

La fanteria veneta del primo ‘500 nei dipinti del Carpaccio

14-copia

di Vincenzo Alberici

Le opere di Vittore Carpaccio (1465 – 1525) possono essere annoverate fra le migliori e più esaustive fonti iconografiche per la ricostruzione dei costumi veneti del tardo ‘400 – inizio ‘500.

In essi infatti sono rappresentati con dovizia di dettagli una grande varietà di abiti, dai religiosi ai militari. Continua »