Predonzani – La Battaglia di San Romano (1)
Rimini 23 novembre 2014 – Rimini 10 aprile 2021
GIOVANNI RIMONDINI
“O DOLCE NOSTRA CASA MALATESTA”. SCHEDE DI ARALDICA MALATESTIANA
1.0. LE SIGNORIE DEI MALATESTA O “DEI MALATESTI” A RIMINI: CESENA, CERVIA, BERTINORO, SARSINA, PESARO, FANO, SENIGALLIA, FOSSOMBRONE, PERGOLA, JESI, ANCONA, ASCOLI, BORGO SAN SEPOLCRO, BRESCIA, BERGAMO, COMO, LECCO E NUMEROSE ‘TERRE’ E CASTELLI
Qui sotto potete scaricare il testo e le immagini in pdf
schede di araldica malatestiana
schede di araldica malatestiana immagini e didascalie
Giovanni Rimondini
Pubblico due capitoli dal mio ultimo libro (scritto assieme all’amico Vincenzo Alberici) sulla battaglia di Fornovo. Trattano dell’impresa del sole portata sulle insegne da due capitani italiani nella battaglia del Taro. Erano due imprese simili ma non uguali, che però viste da lontano, potevano confondere chi le vedeva, come in realtà successe. I due capitani militavano in fronti opposti ed erano Francesco Gonzaga e Gian Giacomo Trivulzio. Continua »
Pubblicato il mio nuovo libro sulla battaglia di Fornovo, in inglese, edito da Helion & Company.
Ecco il link dove potete trovarlo:
https://www.helion.co.uk/conflicts/italian-wars.php?sid=3d49f4a8d4ec6387ad3593577a4a27d2
Finalmente posso pubblicare integralmente il mio vecchio studio sulle bandiere veneziane ad Agnadello, studio apparso nel 2015 sul periodico Archivio Araldico Svizzero.
Nel Museo di Appenzell, situato nell’omonimo cantone nel nord-est della Svizzera, sono conservate due bandiere di fanteria dell’esercito veneziano, catturate dagli svizzeri nella battaglia di Agnadello del 14 maggio 1509. Continua »
Pubblico il testo completo in Pdf dello studio “La Presa di Pisa” da Archivum Heraldicum I-2013
Capitolo tratto dal mio libro “Caravaggio 1448” Acies Edizioni
http://www.aciesedizioni.it/Libri/caravaggio1448-ita.htm
Le cernite o cernide erano contadini e cittadini reclutati nei luoghi soggetti al dominio di Venezia. Ogni comune era infatti obbligato a fornire un certo numero di uomini abili alle armi, sulla base delle condizioni economiche e del numero di abitanti1. Di età compresa tra i 18 e i 34 anni, secondo alcune fonti, mentre per altre tra i 18 e i 60, questi non dovevano essere né servi né poveri, uno per famiglia che non fosse capofamiglia. Erano esenti da alcune tasse, ma dovevano procurarsi da sé le armi2. Le cernite, chiamate in seguito anche ordinanze, normalmente erano scarsamente addestrate, ma quando dovevano andare “al campo”, cioè in guerra, l’addestramento si intensificava e la ferma diventava un servizio militare per un tempo determinato; in questo caso gli uomini venivano pagati in parte dai comuni in parte dalla Serenissima3. Continua »
Capitolo tratto dal mio libro “Caravaggio 1448” Acies Edizioni
http://www.aciesedizioni.it/Libri/caravaggio1448-ita.htm
E’ stato sicuramente uno dei più famosi condottieri italiano del ‘400. Viene sempre citato dagli storici moderni con il cognome Colleoni, ma nei documenti del XV secolo che si riferiscono a lui o alla sua famiglia appare come Coglioni. Il letterato Antonio Cornazzano, che dimorò presso la corte di Bartolomeo a Malpaga e ne scrisse la biografia in latino, lo chiama Bartholomeus Coleus cioè testicolo. La stessa forma venne usata da Guglielmo Pagello nell’orazione funebre alla morte del condottiero. Un documento del 1423 cita il padre Paolo detto Poy come de Colionibus e lo stesso Bartolomeo si firmava De Colionibus. Ancora, in un documento dell’Archivio Storico di Brescia, delle Provvisioni in data 30 agosto 1438, appare come Coijoni e anche nel quattrocentesco Stemmario Trivulziano, lo stemma gentilizio della famiglia, raffigurante i tre testicoli, porte la didascalia De Collionibus. Continua »
di Vincenzo Alberici
Le opere di Vittore Carpaccio (1465 – 1525) possono essere annoverate fra le migliori e più esaustive fonti iconografiche per la ricostruzione dei costumi veneti del tardo ‘400 – inizio ‘500.
In essi infatti sono rappresentati con dovizia di dettagli una grande varietà di abiti, dai religiosi ai militari. Continua »
Articolo e figurino di Francesco Sbarile
Bartolomeo D’Alviano fu un condottiero vissuto a cavallo fra il XV ed il XVI secolo e partecipò, al servizio di Venezia, a tutte le maggiori battaglie nel nord Italia fra il 1503 ed il 1515, anno della sua morte durante l’assedio di Brescia. Emblema personale del D’Alviano (o Liviano) secondo alcune fonti) era l’unicorno, figura mitologica assai presente nell’iconografia medievale e rinascimentale, con il motto “VENENA PELLO”. Continua »
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