I soldatini di Luca Carmagnola Vietti

Unità di lance spezzate milanesi con araldica della battaglia di Anghiari, 29 giugno 1440

Fig.1

La basetta di cavalleria presentata nelle foto vuole essere una rappresentazione di un’unità di lance spezzate milanesi per il wargames storico Impetus.
La scelta per la pittura dei pezzi è ricaduta sulla battaglia di Anghiari per il lavoro sull’araldica svolto dal Signor Predonzani, mia principale fonte per orientarmi nel periodo.
Il modello più “fedele” come cromia è il capitano al centro della formazione, basato sull’iconografia descritta a pagina 167 del testo sulla battaglia di Anghiari, referente alla figura n.48 di pagina 162;la bandiera invece è l’insegna della radia magna, utilizzata dalle formazioni di “lanze” durante la battaglia.

Fig.2

Fig.3

Purtroppo l’accostamento tra le insegne del cavaliere e dello stendardo non sono propriamente corretti, ma è da imputare ad una mia svista iniziale: lo stendardo in origine era stato dipinto con i colori del comune di Milano, errore dovuto ad una mia scelta di differenziazione tra le unità di cavalleria, necessaria per lo svolgimento del gioco.
L’attuale radia magna è storicamente più corretta, per quanto non possa dimostrare che fosse legata al cavaliere in questione.
Altri dettagli come le scelta di colori per lance e bardatura sono basati più sui gusti personali che sui fatti, ma ho tentato comunque di mantenere una certa omogeneità scegliendo colori comuni per il periodo e non troppo sgargianti od in contrasto tra loro.
Per i manti dei cavalli, ho voluto discostarmi un pò dal classico nero/marrone/bianco, aggiungendo anche un grigio/pezzato e sfruttando qualche consiglio per diversificare i colori più classici.

 

Fig.4

Dal punto di vista tecnico, le miniature sono in scala 15 mm, di produzione Mirliton – serie condottieri; lo stendardo è stato ottenuto ritagliando un lamierino da decoupage.
i colori utilizzati sfortunatamente non sono più facilmente rintracciabili essendo della vecchia gamma Citadel prodotta dalla Games Workshop, ma sono facilmente sostituibili con qualsiasi gamma presente in commercio, non avendo utilizzato particolari mix degli stessi.

 

Fig.5

Fig.6

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